martedì 5 luglio 2016

LO S.R.A. CERCA DI CAPIRE LA RIFORMA COSTITUZIONALE 3. SENATORI A TEMPO, CON FUNZIONI DI RACCORDO

LO S.R.A. CERCA DI CAPIRE LA RIFORMA COSTITUZIONALE 3. SENATORI A TEMPO, CON FUNZIONI DI RACCORDO
L'articolo 59 della nuova Costituzione interessa la figura del Senatore a Vita. Preciso: cancella la figura del Senatore a Vita e introduce la figura del Senatore a Tempo.
Solo il Presidente della Repubblica emerito diviene Senatore a Vita. La vecchia Costituzione prevedeva la possibilità di nomina, da parte del Presidente della Repubblica di 5 cittadini illustri e meritevoli come Senatori a Vita ( si discusse se i Senatori a Vita potevano essere contemporaneamente 5 oppure se ogni Presidente potesse nominare sua sponte 5 Senatori).
Ora è sparito sia il limite numerico sia la caratteristica "a Vita" della nomina.
Ecco l'articolo 59, secondo comma, riscritto
Il Presidente della Repubblica può nominare senatori cittadini che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario. Tali senatori durano in carica sette anni e non possono essere nuovamente nominati. 
Confesso di non capire il significato profondo di questa norma. D'acchito sembrerebbe un po' comica, e comicità e Costituzione non dovrebbero essere in relazione.
Quindi, per credito di rispetto verso chi l'ha proposta, probabilmente un significato profondo esiste e sfugge a me.
Certo, il Senato come noi le pensiamo, di derivazione Romana, aveva un'aurea di solennità e di onorabilità che si confaceva al massimo onore di essere Senatore per meriti e non per suffragio. Un onore così alto che il numero di persone a tale assemblea nominata non poteva che essere estremamente limitato. Senato, ci dice la Treccani, come "assemblea degli anziani", intesi come "persone cariche di saggezza". Già di suo, se pensiamo che Senatore è Razzi, è stato dell'Utri, per tacere per pietà di altri provati dalla malattia, vediamo che la carica di Senatore qualche zeppa la presenta. Ma sono zeppe figlie delle imperfezioni del suffragio universale, che accettiamo di scontare pur di conservare il profondo valore democratico dell'istituto. Ma la nomina Presidenziale è, era, un prestigio non facilmente assegnabile.
Ora, con il Senato ridotto a "funzioni di raccordo tra lo Stato e gli altri enti costitutivi della Repubblica", probabilmente  il senso di essere Senatori a Vita decade.
A me non capiterà mai, ma se un Presidente per irrealistici miei altissimi meriti decidesse di nominarmi, per sette anni, "raccordo tra lo Stato e gli altri enti costitutivi della Repubblica", beh, ci penserei un attimo prima di accettare.

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