domenica 28 agosto 2016

LO S.R.A. CERCA DI CAPIRE LA RIFORMA COSTITUZIONALE_14 IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 83-91

LO S.R.A. CERCA DI CAPIRE LA RIFORMA COSTITUZIONALE_14 IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 83-91

Mi sembra che, fatto salvo i necessari aggiustamenti causati dalla perdita della parità tra Camera e Senato, il punto cruciale risieda nelle modalità di elezione del Capo dello Stato.
anche mediaticamente la discussione appare incentrata soprattutto sulla modifica dell'articolo 83, alla luce anche della combinazione con la legge elettorale (sono sempre più convinto che quella pessima legge elettorale condizioni negativamente il dibattito sulla riforma costituzionale).
Cosa dice l'articolo 83 modificato:
(è il terzo comma, che diventerà secondo perchè il precedente secondo viene abrogato)
L’elezione del Presidente della Repubblica ha luogo per scrutinio segreto a maggioranza di due terzi della assemblea. Dal quarto scrutinio è sufficiente la maggioranza dei tre quinti dell’assemblea. Dal settimo scrutinio è sufficiente la maggioranza dei tre quinti dei votanti.

Esplicitando i numeri: abbiamo 730 votanti (più i "Senatori a tempo"). Di questi 630 sono della Camera e 100 del Senato. Prime votazioni: servono i due terzi dei votanti, quindi 487 voti (più o meno, se non ho sbagliato i conti). Una bella maggioranza, l'auspicio ovviamente è quello di un risultato positivo da ottenere in una delle prime tre votazioni. Un Capo dello Stato condiviso in una Nazione dove non abbiamo più avversari politici ma nemici (generalmente delinquenti e corrotti, e se va bene falsi e inaffidabili), un Capo dello Stato garante e rappresentativo di tutti è una benedizione.
Dal quarto voto servono i tre quinti di 730, ovvero 438, che è sempre un bel numero. Sono almeno due giorni di tempo per trovare un accordo su una figura rappresentativa.
Dal settimo scrutinio, credo dal quinto giorno se ho contato bene, servono i tre quinti ma dei presenti al voto. Insomma se un partito "va sull'Aventino", perde la sua influenza sull'andamento del voto.
Gli esperti ci dicono che l'articolo 64 della Costituzione prevede che le Camere possano funzionare con la presenza della maggioranza dei propri componenti. Quindi ho contato che non possono esserci meno di 367 presenti, e di questi tre quinti sono 220, Il Partito di maggioranza, grazie alla legge e con il supporto di qualche consigliere regionale e sindaco (se è di maggioranza, sia pure relativo, dovrà per forza avere forza anche nelle Città e nelle Regioni) abbondantemente supera questo limite. Questo obbliga quindi tutte le forze politiche a rimanere sul campo e a schierarsi (è vero che c'è il voto segreto, ma indicazioni di voto dovranno essere date) e in un certo senso chiama sia alla responsabilità che alla necessità di riconquistare quella prerogativa della politica da statista, e non da Masianello, che è la discussione, la mediazione, lo smussamento degli angoli e l'accordo, possibilmente "alto"

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